Italia femminile

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

stilicone
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Re: Italia femminile

Messaggio da stilicone » 3 mag 2018, 17:17

bravo jpr, lei non voleva riposare, lei voleva correre, accidenti.
Che possa correre in cielo, come ha detto il suo papà, a cui continuo a pensare in questi giorni (ho una figlia di 22 anni).
MEMENTO MAROCCO.

PassatorScortese
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Re: Italia femminile

Messaggio da PassatorScortese » 3 mag 2018, 20:10

Difficile trovare le parole in un momento come questo,mi limito a porre le mie sincere condoglianze alla famiglia

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jpr williams
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Re: Italia femminile

Messaggio da jpr williams » 4 mag 2018, 10:46

Forse, poi, nel giusto dolore che proviamo per Rebecca, ci stiamo dimenticando che dovremmo stare vicini anche ad un'altra persona, cioè la ragazza (di cui sono felice non sia stato diffuso il nome) che ha avuto la sfortuna di eseguire il placcaggio da cui è derivato il tragico ed imprevedibile esito. Non oso immaginare quale turbine di emozioni possa agitarsi nel suo cuore. Anche lei per me merita tantissimo affetto. Quindi chiunque tu sia sappi che tutti noi, Rebecca inclusa, ti siamo vicini e vogliamo che tu continui ad inseguire la tua passione e la tua voglia di vivere.
Ragazzi, questa vicenda mi ha colpito in maniera incredibile.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

Garryowen
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Re: Italia femminile

Messaggio da Garryowen » 4 mag 2018, 11:14

Pure a me. Domenica il minuto di silenzio avrà un significato particolare
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

jpriv
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Re: Italia femminile

Messaggio da jpriv » 4 mag 2018, 13:02

Ho una figlia che ha più o meno l'età di Rebecca ed il solo immedesimarmi nella situazione mi ha provocato e mi provoca un'angoscia senza fine.
Ho molto apprezzato le parole del padre, che dimostrano quanta bella gente, quanti valori sani, quante energie positive e pulite ci siano ancora in tante persone, anche nelle disgrazie più terribili. Anche le Vostre parole su questo forum sono una conferma di questo e anche del fatto che il rugby è una fucina di valori di uomini. E' un messaggio di fiducia per il futuro. Grazie a tutti

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mondOvALE
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Re: Italia femminile

Messaggio da mondOvALE » 4 mag 2018, 18:06

Scusate l'intromissione dopo una vita. Era solo per mettere al corrente di ciò che più mi ha colpito in questo periodo e che mi ha mosso a scrivere alla FIR sperando tocchi le coscienze di qualcuno. Ma nulla di polemico...
Un saluto a tutti e buona continuazione
---------------------
LETTERA APERTA ALLA F.I.R.

Ill.ma Federazione Italiana Rugby,
da “vecchio” appassionato ovale ho appreso con estremo dolore la tragica scomparsa di Rebecca Braglia.
Dolore. Non sorpresa.
Da sempre, son convinto che nel nostro amato sport fatto di continui quanto duri scontri e contatti fisici si sia fatto molto per soccorsi e protocolli e molto poco per la sicurezza attiva di chi lo pratica ad ogni livello pur di volerne ostinatamente mantenere una sua gladiatoria, rude purezza.
E' piuttosto frequente vedere atleti storditi e caracollanti dopo zuccate certamente fortuite ma estremamente pericolose per diversi organi vitali esistenti dal collo in su e dai danni difficilmente stimabili sia nell'immediato che a lungo termine.
Il fatto che dopo un impatto spesso riprendano normalmente il gioco credo non sia una sufficiente ragione per sottovalutare un problema che c'è e che non può essere affrontato, come troppo spesso capita, a seguito di tragedie.
Al netto di umane, inevitabili fatalità sarebbe doveroso e lungimirante che una Federazione si preoccupasse come prima cosa di evitarle quelle tragedie e di tutelare il più possibile i protagonisti, a qualsiasi livello essi pratichino la disciplina.
L'attuale uso tanto saltuario quanto facoltativo del caschetto morbido adoperato da alcune Prime Linee o a chi tocca proteggersi per traumi pregressi dovrebbe diventare un obbligo imprescindibile esteso a chiunque mettesse piede sul terreno di gioco, con buona pace dei conservatori, di un fastidio comunque sopportabilissimo o scusanti varie di secondo piano rispetto alla salute individuale. Esso non escluderebbe a priori la possibilità di danni irrimediabili ma certo ne ridurrebbe per numero e gravità.
Sarebbe meraviglioso che la Federazione Italiana potesse farsi non solo promotrice di campagne di sensibilizzazione ma fosse pionieristica tra le grandi realtà mondiali nel mostrare un'attenzione verso tesserati, professionisti, dilettanti, amatori o semplici appassionati tale da prescrivere nel proprio statuto l'uso di un articolo economicissimo ma potenzialmente salvavita, per non dover più piangere ipocritamente qualcuno impegnato nel suo sport preferito ma vittima di quella che non è un'eccezione imprevista ma una consueta dinamica di gioco ripetuta n volte e non sempre innocua. Questo a me, personalmente, pare insopportabile.
Con l'occasione, ringrazio per l'attenzione e distintamente saluto.
Buon rugby a tutti.

#caschettoobbligatorionelrugby
#federazioneitalianarugby

Garryowen
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Re: Italia femminile

Messaggio da Garryowen » 4 mag 2018, 18:17

Mah, io a questa cosa non credo.
Se qualcuno avesse dimostrato l'efficacia del caschetto, sarebbe certamente obbligatorio da anni. Secondo me la maggior parte di quelli che usano il caschetto lo fa per proteggersi le orecchie. Io, almeno, lo userei solo per quello.
Il problema è, magari, rendere efficaci i controlli a tutti i livelli, portarli ad avvicinare lo standard e l'attenzione che abbiamo a livello internazionale.

Però mi sembra completamente fuori luogo tirare fuori questa cosa in un caso in cui -stando ai racconti- né caschetto, né controlli avrebbero potuto fare nulla.
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mondOvALE
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Re: Italia femminile

Messaggio da mondOvALE » 4 mag 2018, 18:38

Preciso che son tutt'altro che convinto che con un caschetto la ragazza sarebbe viva (ammesso che non l'avesse...). Ma la riduzione del rischio di danno è una cosa oggettiva, altrimenti alcuni non lo metterebbero. Si potrebbe pensare anche a modelli leggermente più imbottiti ma sempre leggerissimi e sempre senza impicci per la visione periferica.
Cioè, gli impatti violenti alla testa sono costanti. Trovare il modo di proteggerla non sarebbe una brutta cosa. Il collo rimarrà vulnerabile per logica, ma tempie e quant'altro vi sia di vitale avrebbe maggiore tutela. Tutto qui.

Ilgorgo
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Re: Italia femminile

Messaggio da Ilgorgo » 4 mag 2018, 18:39

Non sono in grado di valutare la fondatezza della tesi di Mondovale ma la sua mi sembra una proposta interessante. So, per aver visto tante foto al proposito, che in Giappone tutti i bambini (non ricordo fino a quale età, ma forse addirittura fino alla U18 o perfino alle partite universitarie) utilizzano il caschetto. Imporlo come obbligatorio anche da noi farebbe storcere il naso a tanti, però accadde la stessa cosa nel ciclismo e dopo l'iniziale perplessità ora tutti usano il caschetto come fosse cosa naturale. Come ho detto all'inizio non ho le competenze per capire quanto sarebbe utile il casco, ma una qualche utilità deve averla certamente; almeno negli scontri involontari zucca contro zucca e nelle cadute al suolo dove il giocatore non fa in tempo a mettere le braccia avanti. Mi sembra una proposta sensata, da valutare. Si potrebbe iniziare, che so?, a sperimentarlo in qualche torneo U14

Garryowen
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Re: Italia femminile

Messaggio da Garryowen » 4 mag 2018, 18:49

Mi ritiro...
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Re: Italia femminile

Messaggio da enrico land » 5 mag 2018, 11:21

In certi casi potrebbe essere utile, però resta il fatto che, a parer mio, la parte più delicata è il collo, e lì purtroppo non c'è molto da fare.


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Re: Italia femminile

Messaggio da jentu » 5 mag 2018, 11:52

Garryowen ha scritto:Mah, io a questa cosa non credo.
Se qualcuno avesse dimostrato l'efficacia del caschetto, sarebbe certamente obbligatorio da anni. Secondo me la maggior parte di quelli che usano il caschetto lo fa per proteggersi le orecchie. Io, almeno, lo userei solo per quello.
Il problema è, magari, rendere efficaci i controlli a tutti i livelli, portarli ad avvicinare lo standard e l'attenzione che abbiamo a livello internazionale.

Però mi sembra completamente fuori luogo tirare fuori questa cosa in un caso in cui -stando ai racconti- né caschetto, né controlli avrebbero potuto fare nulla.
Concordo.
Non sono un medico, ma da quanto si legge la morte pare essere dovuta ad una emorragia cerebrale.
Il giudice ha aperto una inchiesta che farò chiarezza - spero -, ma l'evento potrebbe anche essere stato aggravato da fattori non relativi direttamente al trauma.
Forse in generale sarebbe meglio lavorare sul fondo dei campi in modo che sia erboso per davvero.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
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Ilgorgo
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Re: Italia femminile

Messaggio da Ilgorgo » 5 mag 2018, 12:08

enrico land ha scritto:In certi casi potrebbe essere utile, però resta il fatto che, a parer mio, la parte più delicata è il collo, e lì purtroppo non c'è molto da fare.


Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
Sì, purtroppo leggendo anche le notizie delle nazioni minori del rugby ho avuto modo di apprendere in questi anni diversi decessi avvenuti sul campo; sono rari, in media penso circa due all'anno in tutto il mondo, però avvengono e di solito sembrano riguardare proprio le vertebre del collo. E in quel caso penso ci sia poco da fare, nel senso che è difficile immaginare protezioni per quell'area del corpo.
Però l'idea del caschetto obbligatorio almeno fino a una certa età a me non sembra sbagliata. Il rugby ha fatto tanto negli ultimi anni per ridurre gli incidenti e uno degli aspetti sui quali più si è puntata l'attenzione di recente sono proprio i traumi al capo. Anche dal basso della mia ignoranza medica penso che un casco morbido qualche efficacia debba averlo.
Nel caso della ragazza dell'Amatori, non lo so, non voglio ovviamente dare nessuna lezione a posteriori, ci mancherebbe, però dal poco che so io riguardo alla dinamica del fatto (caduta all'indietro e impatto con la nuca, questa era almeno la prima ricostruzione) penso che un caschetto avrebbe potuto risultare utile; magari lei lo indossava e non è servito a niente, non so; nelle foto da bambina con la maglia del Rugby Reggio aveva il caschetto

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Re: Italia femminile

Messaggio da metabolik » 5 mag 2018, 12:29

I caschi attuali servono solo per proteggere da ferite/tagli in genere e le orecchie; sono assolutamente inutili nei casi simili alla recente tragedia, non alimentiamo false speranze.
Il casco imbottito fu già discusso e ci fu una forte opposizione perchè si teme che l'avere una protezione in testa predispone, più o meno consciamente, all'uso della testa come ariete. Non escludo che un casco con imbottitura limitata alla nuca potrebbe essere efficace, è però un casco da inventare. Qualche azione preventiva esiste, anche se non può risolvere il problema di un incidente possibile non solo in qualsiasi sport, ma in qualsiasi altro momento della vita quotidiana.
- Il rafforzamento della muscolatura del collo, il cui esercizio è spesso trascurato
- l'allenamento a cadere, come viene insegnato nello judo
- l'obbligo del manto erboso, come dice giustamente jentu

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Re: Italia femminile

Messaggio da Ilgorgo » 5 mag 2018, 12:51

Non voglio avere ragione a tutti i costi ma non riesco a capire come un casco come quelli della foto qui sotto non possa avere una utilità almeno minima nel ridurre l'impatto del capo contro la testa altrui o un ginocchio o contro il terreno. Io non gioco e purtroppo non frequento il minirugby, quindi ne so poco e mi baso solo su queste immagini che vedo in rete. Ma appunto non riesco a comprendere come caschetti del genere possano essere del tutto inutili contro i contraccolpi, come voi dite. Sembrano imbottiti

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