MERCATO 2012/2013 SERIE C

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esseapostrofo
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da esseapostrofo » 27 giu 2012, 18:49

Samu ha scritto:no
è solo gente che cambia maglia per motivi di lavoro
:D
o cambia lavoro per motivi di maglia.... o cambia maglia perchè è ora di lavarla..... :roll:
Insomma c'è gente che cambia..... :wink: :-] :rotfl: :-]
...non riuscirete mai a farmi dire cose serie.....neppure sotto tortura... http://www.bolognarugby1928.it

Samu
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da Samu » 28 giu 2012, 9:21

addirittura io una volta ho cambiato maglia per motivi di taglia :D
Quando la fortuna ragion contrasta, non c'è ragion che alla fortuna basta!!
http://it.youtube.com/watch?v=Q3ip6gwQo6k <---- -i miti non passano mai

youngblood
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da youngblood » 29 giu 2012, 10:18

Samu ha scritto:no
è solo gente che cambia maglia per motivi di lavoro
:D
ah spero!!!
pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!

dieguito
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da dieguito » 29 giu 2012, 11:25

youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!

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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da esseapostrofo » 29 giu 2012, 13:46

dieguito ha scritto:
youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da erin » 29 giu 2012, 13:56

Concordo con S'.
La storia è così un po' ovunque.
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da totorugby » 29 giu 2012, 15:15

sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
Mmmmmmmmmm.....
Se fosse matematico che facendo le giovanili, se pur bene, si sale di categoria, i club investirebbero sempre e fin da subito nei ragazzi.
Purtroppo non è così...

Succede che una squadra, grazie ad un'annata ottima vince il campionato ma, poi, nella categoria superiore deve fare i conti con chi già c'è e la retrocessione, con tutte le conseguenze, è dietro l'angolo. Ragion per cui è necessario recuperare giocatori nel territorio validi per la categoria superiore. Così via fino al PRO12.

Mi sembra un po' velleitario credere che un club di serie C possa formare, partendo dall'U8, dei futuri giocatori di B. Oltretutto quando l'80% delle società annaspa per portare 15 ragazzi alla partita.
Quella delle giovanili è una bella favola che ci viene raccontata....

Per formare un atleta agonista di buon livello serve un'organizzazione societaria ed uno staff tecnico di alto profilo. Ben superiore a quello necessario per una prima squadra, fosse anche di C Elite.
Diamo un'occhiata in giro e la realtà balza subito agli occhi.

Solo raggruppando risorse economiche/tecniche/organizzative di un'area più vasta si può lavorare in prospettiva di crescita. Oggi come oggi il patrimonio minimo di un club agonistico sono almeno 180/200 ragazzi e, a parte le grandi città, numeri così alti di reclutamento sono al momento improponibili allo stato dell'attuale diffusione del nostro sport (pur con tutti i ritorni d'immagine della nazionale). Senza contare i 20/25 tecnici laureati in Scienze Motorie e con almeno il 2° livello FIR.

In ogni caso un club di C rimarrà sempre in C....
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da giobart » 29 giu 2012, 19:29

Ufficializzato l'allenatore per la stagione agonistica 12/13 a Jesi, è Trillini Francesco, ex giocatore e tecnico delle giovanili.
La disumanità è il male più grande dell'Umanità!

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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da esseapostrofo » 29 giu 2012, 19:52

totorugby ha scritto:
sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
Mmmmmmmmmm.....
Se fosse matematico che facendo le giovanili, se pur bene, si sale di categoria, i club investirebbero sempre e fin da subito nei ragazzi.
Purtroppo non è così...

Succede che una squadra, grazie ad un'annata ottima vince il campionato ma, poi, nella categoria superiore deve fare i conti con chi già c'è e la retrocessione, con tutte le conseguenze, è dietro l'angolo. Ragion per cui è necessario recuperare giocatori nel territorio validi per la categoria superiore. Così via fino al PRO12.

Mi sembra un po' velleitario credere che un club di serie C possa formare, partendo dall'U8, dei futuri giocatori di B. Oltretutto quando l'80% delle società annaspa per portare 15 ragazzi alla partita.
Quella delle giovanili è una bella favola che ci viene raccontata....

Per formare un atleta agonista di buon livello serve un'organizzazione societaria ed uno staff tecnico di alto profilo. Ben superiore a quello necessario per una prima squadra, fosse anche di C Elite.
Diamo un'occhiata in giro e la realtà balza subito agli occhi.

Solo raggruppando risorse economiche/tecniche/organizzative di un'area più vasta si può lavorare in prospettiva di crescita. Oggi come oggi il patrimonio minimo di un club agonistico sono almeno 180/200 ragazzi e, a parte le grandi città, numeri così alti di reclutamento sono al momento improponibili allo stato dell'attuale diffusione del nostro sport (pur con tutti i ritorni d'immagine della nazionale). Senza contare i 20/25 tecnici laureati in Scienze Motorie e con almeno il 2° livello FIR.

In ogni caso un club di C rimarrà sempre in C....[/quote]

La differenza è l'organizzazione societaria... un club di C se ha la forza di strutturarsi societariamente in maniera professionale (non professionista) può benissimo scalare le categorie, a suo tempo, con pazienza... dalla C siamo arrivati in super10 ed alcuni dei giocatori (pochissimi) erano gli stessi.
Ma è chiaro che è difficile ed è un percorso lungo, fare innesti graduali e duraturi per far crescere il gruppo, lo ritengo un investimento analogo ad avere allenatori validi ed aggiornati o/e fare promozione nelle scuole per infoltire le schiere della giovanili.
Non sono daccordo sul fatto che se nasco anatroccolo non posso diventare cigno... (e dopo questa.... vado a bere una birra.. :roll: ) 8-)
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da erin » 29 giu 2012, 21:31

In questi anni dalla Elite sono spesso salite squadre
con le sole forze dei propri vivai.
Qualcuna è rimasta in B, altre sono retrocesse.
Ci sono diverse variabili in ogni stagione
che possono segnare un campionato.
In Serie C, oltre che ha passaggi di maglia
per i motivi di cui sopra, c'è anche un mercato
di giocatori. Triste da dire, ma è così.
Del resto ognuno coi propri soldi ci
fa quello che vuole.
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da pilone63 » 30 giu 2012, 11:38

dieguito ha scritto:
youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.
I terzi tempi mega galattici, le cene o le gite, oltre ad essere importanti momenti aggregativi, molto ma molto spesso servono a recuperare fondi per permettere alla società di sopravvivere e crescere.

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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da totorugby » 2 lug 2012, 14:34

pilone63 ha scritto:Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.
I terzi tempi mega galattici, le cene o le gite, oltre ad essere importanti momenti aggregativi, molto ma molto spesso servono a recuperare fondi per permettere alla società di sopravvivere e crescere.
Questa non l'ho capita.....

Cioè, se un ragazzo di una squadra di C (o B o A) viene chiamato a giocare in Benetton o Zebre è un disadattato perché preferisce essere competitivo al bere birra e mangiare salamelle?

Se sei bravo non puoi giocare per una squadra di categoria superiore?????

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da pilone63 » 2 lug 2012, 15:39

totorugby ha scritto:
pilone63 ha scritto:Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.
I terzi tempi mega galattici, le cene o le gite, oltre ad essere importanti momenti aggregativi, molto ma molto spesso servono a recuperare fondi per permettere alla società di sopravvivere e crescere.
Questa non l'ho capita.....

Cioè, se un ragazzo di una squadra di C (o B o A) viene chiamato a giocare in Benetton o Zebre è un disadattato perché preferisce essere competitivo al bere birra e mangiare salamelle?

Se sei bravo non puoi giocare per una squadra di categoria superiore?????

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
Forse non ho l'arte di farmi comprendere quando scrivo, ma credo che la tua interpretazione sia forse figlia di un po' troppa fantasia.
Io volevo semplicemente stigmatizzare che un ragazzo cresciuto in una società che a 18/19 anni si rifiuta di giocare nella senior della stessa società, a mio modestissimo parere non ha capito molto dello spirito non solo del gioco ma della vita che sta andando ad affrontare.
La crescita della squadra, anche la senior, passa attraverso la crescita dei giocatori.
Certo se poi si parla di un ottimo prospetto che ha davanti una fulgida carriera credo che qualsiasi formatore sarebbe felice di vedere un suo ragazzo in accademia o al Benetton o anche solo in A1 o A2.
Spero di essere stato abbastanza poco "disadattato" ed aver fugato ogni tuo dubbio.

p.s. Se vuoi a Pasturana la birra è ottima e le cucina prepara ottime salamelle!!
:-))))))))))

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Re: MERCATO 2012/2013 SERIE C

Messaggio da youngblood » 3 lug 2012, 12:14

esseapostrofo ha scritto: Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
Perfetto, quello che intendevo io!!
I giocatori che vengono pagati in serie C sono per lo più gente che ha già ampiamente dato nelle categorie superiori, e che cerca qualcosina per tirare a campare ancora un paio d'anni...investire su di loro invece che sulla costruzione di un solido progetto giovanile (compresa una bella formazione dei tecnici) non ti porta da nessuna parte!

P.S. io da piccolo ho sempre sognato di vestire la maglia della mia Prima Squadra, e non importava un fico secco se fossero in serie C,B o Z...era un onore per tutti noi!!! Aggiungo anche che lavorando sulle giovanili il mio Club ci ha ricavato non poche soddisfazioni :wink:

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