o cambia lavoro per motivi di maglia.... o cambia maglia perchè è ora di lavarla.....Samu ha scritto:no
è solo gente che cambia maglia per motivi di lavoro
Insomma c'è gente che cambia.....
Moderatore: user234483
o cambia lavoro per motivi di maglia.... o cambia maglia perchè è ora di lavarla.....Samu ha scritto:no
è solo gente che cambia maglia per motivi di lavoro
ah spero!!!Samu ha scritto:no
è solo gente che cambia maglia per motivi di lavoro
sono d'accordo a metà!youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...dieguito ha scritto:sono d'accordo a metà!youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Mmmmmmmmmm.....sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
Mmmmmmmmmm.....totorugby ha scritto:sono d'accordo a metà!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....
Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.dieguito ha scritto:sono d'accordo a metà!youngblood ha scritto:pagare i giocatori in serie C invece che investire nelle giovanili è un suicidio societario!!
A mio parere se vuoi fare un buon lavoro con le giovanili, devi creare in loro delle aspettative. Ed una squadra che militi almeno in serie B può essere un'ottimo incentivo a far meglio per guadagnarsi un posto in prima squadra.
Io ho vissuto situazioni in cui U.19 si rifiutavano di giocare in prima squadra perchè poco competitiva e priva di ambizioni.
Credo che puntare alla B per fare da traino sulle giovanili non sia proprio un eresia. Piuttosto magari i primi anni taglierei su terzi tempo megagalattici e scampagnate fuori porta!
In serie C ho visto delle cose davvero fuori luogo!
Questa non l'ho capita.....pilone63 ha scritto:Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.
I terzi tempi mega galattici, le cene o le gite, oltre ad essere importanti momenti aggregativi, molto ma molto spesso servono a recuperare fondi per permettere alla società di sopravvivere e crescere.
Forse non ho l'arte di farmi comprendere quando scrivo, ma credo che la tua interpretazione sia forse figlia di un po' troppa fantasia.totorugby ha scritto:Questa non l'ho capita.....pilone63 ha scritto:Un ragazzo di 18/19 anni che si rifiuta di giocare in prima squadra perchè poco competitiva direi che non ha molto capito lo spirito del gioco ma soprattutto non ha capito molto della vita (e pensando che i giocatori che vivono di rugby in Italia si contano sulle dita di due mani) è il fatto più preoccupante.
I terzi tempi mega galattici, le cene o le gite, oltre ad essere importanti momenti aggregativi, molto ma molto spesso servono a recuperare fondi per permettere alla società di sopravvivere e crescere.
Cioè, se un ragazzo di una squadra di C (o B o A) viene chiamato a giocare in Benetton o Zebre è un disadattato perché preferisce essere competitivo al bere birra e mangiare salamelle?
Se sei bravo non puoi giocare per una squadra di categoria superiore?????
Perfetto, quello che intendevo io!!esseapostrofo ha scritto: Ho un'idea diversa rispetto all'appeal che deve avere la maglia della prima squadra...
a mio parere nel settore giovanile (verso la fine) si deve avere la certezza che ambendo alla prima squadra sicuramente si migliora tecnicamente, pertanto tecnici validi ed allenamenti mirati, moderni e non noiosi.
L'ambiente societario deve essere tale, per organizzazione ed attenzione alle esigenze primarie (che sono diverse non solo da età ad età, ma anche a seconda della realtà di provenienza) da farti sentire parte integrante del gruppo, l'errore maggiore è vedere la Società come una entità astratta e non poterla identificare in persone che giornalmente frequenti.
La voglia di vincere non deve venire dalle parole dei tecnici, ma dalla voglia di dimostrare qualcosa a se stessi ed ai compagni, sapendo che nella Società esistono regole che vanno rispettate da tutti (non solo quando fà comodo..) dall'U6 al presidente!
Se si riesce a dare questo senso di appartenenza e voglia di crescita tecnica, si avrà anche la possibilità di elevarsi di categoria in base alla qualità dei ragazzi che escono dal vivaio e trovano nel passaggio al settore seniores una naturale evoluzione e non un'ostacolo in base al quale decidere di smettere o rivolgersi ad altre squadre.
Non è detto che quel che penso sia la verità assoluta, ma è l'inerpretazione che abbiamo dato al nostro progetto di crescita.
Pagare per avere un giocatore è facile, così come altrettanto facile è perderlo per gli stessi motivi, se gli crei attorno un ambiente, difficilmente avrà voglia di cambiare.
Poi è chiaro, se intende (ed ha le caratteristiche fisiche e mentali) fare il salto di molte categorie, che si sia in C in B o in A2 poco importa....