dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

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italicbold
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da italicbold » 6 apr 2018, 16:26

Man of the moment ha scritto:[...]Francia che giocava con Spedding [...]
Il paradosso della situazione é che Spedding si trova in una situazione professionale molto complessa.
Pur avendo acquisito il passaporto francese, e avendo giocato 22 volte con la maglia dei galletti non é ritenuto, dai regolamenti della lega francese, di formazione francese. Il che lo rende soggetto alle restrizioni previste per il tesseramento di un giocatore di formazione estera.
Clermont, per una politica di ringiovanimento dell'effettivo non ha rinnovato il suo contratto e alcune squadre di alto rango, come Montpellier e Tolone, gli hanno offerto un contratto a condizione di vincere il suo braccio di ferro per essere considerato un Jiff (Joueur issue de la formation française).

E' notizia di questa mattina che la federazione francese non lo considera Jiff.
Probabilmente continuerà la sua carriera in Giappone e chiude cosi la sua avventura con la nazionale francese.

zappatalpa
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da zappatalpa » 6 apr 2018, 16:30

dai ragazzi, non é questione di quantitá, é questione di qualitá. Della scuola, delle societá, delle famiglie, delle federazioni.
Come ve lo spiegate che la Norvegia primeggia in qualsiasi disciplina olimpica invernale? O la Val Gardena con i suoi 15mila abitanti? Lí se non ti qualifichi per almeno un'Olimpiade nella vita sei uno sfigato :-)

Noi dobbiamo 1) attirare quelli buoni (essere sempre piú una possibile prima scelta, nell'immaginario e sul territorio) e li sei quasi costretto all'ostilitá nei confronto del calcio
2) aumentare la qualitá in qualsiasi ambito (come la FIR sta cercando di fare). Mi fa ben sperare che Treviso riesca a pubblicare all'una spaccata del giorno prima la formazione sui social, come chiesto dal Pro14. Le Zebre la postano 20 minuti dopo. In quei 20 minuti passa tutta l'organizzazione di qualitá.

Concludo:
Punto 1) é fattibile
Punto 2) piú difficile, in questo momento siamo rassegnati ad essere un accumulo di genti con una storia ma senza ambizione di un futuro. Ora si gode con delle "naturalizzazioni". D'altro canto siamo un paese che vota in parlamento praticamente qualsiasi scemo che passa per strada, basta che venga candidato da un sito di un comico panzuto... :D
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

Luqa-bis
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da Luqa-bis » 9 apr 2018, 9:09

Beh, visto che hai accennato alla qualità di
scuole
società
famiglie
federazioni

direi che l'impresa è fallita sul nascere senza che sia risolta prima l'amena affermazione dell'ultima riga.

Io continuo a dissentire sulla ostilità al calcio come assioma, sia perché fastidiosi sia per la concorrenza.

Per l'alto livello il rugby, nelle parole e nei fatti delle società e delle accademie non seleziona gli stessi prospetti del calcio.
E a differenza del calcio, la selezione fisica è già chiara e decisa nelle intenzioni iniziali: il prospetto tipo del rugby, a meno che non sia un fuoriclasse, è nelle tendenze odierne, vede la presenza massiva (diciamo 10-12 /15) di atleti oltre 1.80 e oltre 90 kg nei 3/4 e di 1,85-1.90 x 1000 kg in mischia.
Con le note specializzazioni dei piloni e delle seconde.
Ripeto, non è nei vivai del calcio che allignano i nostri avanti

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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da zappatalpa » 9 apr 2018, 11:48

Luqa-bis ha scritto: Per l'alto livello il rugby, nelle parole e nei fatti delle società e delle accademie non seleziona gli stessi prospetti del calcio.
Ripeto, non è nei vivai del calcio che allignano i nostri avanti
Non é che sei stato un pó traumatizzato della notizia del progetto statura di Ascione :-)
Nessuno seleziona i bimbi quando si avvicinano nelle societá. E purtroppo chi all'etá di 15-16-17 anni é giá dentro le societá di calcio non ne esce facilmente. Sai quanti potenzialmente ottimi atleti per il rugby rimangono intrappolati nelle basse-bassisime categorie passati i juniores
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da Luqa-bis » 9 apr 2018, 11:57

Me ne rendo conto.

ma dichiarare ostilità al calcio quando in realtà quelli con il "fisico da rugby" spesso stanno in altre discipline mi fa sorridere.
E questo non per mia mentalità o per quella di Ascione, ma per quello che pensano, dicono e fanno i tecnici e i formatori di società e accademie.

Poi, oh, sarà perché ho due figli che giocano a calcio.
Il più piccolo avrebbe voluto provare il rugby ma non sono stato io sconsigliarlo in quanto piccolo (e invece sarebbe un bel mediano di mischia, secondo me).
E il problema che vedo non è l'ostracismo del calcio, ma:

1. il rugby in alcune zone non è presente, non si offre : ho società di Eccellenza a 40' di distanza ma non ho intenzione di obbligare mia moglie a portare uno dei miei avanti e indré.
2. la affidabilità del rugby : avrei avuto una società minore che organizzava campi nella frazione a 3 km e sono consigliere comunale. A domanda diretta l'assessore ha chiosato con un "Il responsabile di quella squadra non ha la reputazione di essere un interlocutore affidabile negli impegni"
3. l'estemporaneità di certe azioni del rugby: sino a pochi anni fa una società lavorava in collaborazione con le scuole medie inferiori del comune e a fine anno c'era la partita della finale scolastica.

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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da jpr williams » 9 apr 2018, 12:40

Luqa-bis ha scritto:Il più piccolo avrebbe voluto provare il rugby ma non sono stato io sconsigliarlo in quanto piccolo (e invece sarebbe un bel mediano di mischia, secondo me).
Luqa, questo mi amareggia. :cry: Avresti dovuto insistere ed assecondare quella sua bella propensione.
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da jentu » 9 apr 2018, 12:43

Talvolta anche su onrugby c'è un buon articolo.
Questa sotto è una bella intervista a Bradley sullo stato del rugby italiano che calza a pennello con questa discussione:
https://www.onrugby.it/2018/04/09/leins ... za-stampa/
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da Garryowen » 9 apr 2018, 13:08

jentu ha scritto:Talvolta anche su onrugby c'è un buon articolo.
Questa sotto è una bella intervista a Bradley sullo stato del rugby italiano che calza a pennello con questa discussione:
https://www.onrugby.it/2018/04/09/leins ... za-stampa/
Sì, bella intervista, grazie.
Però vedi che sia Bradley e sia Cullen per la meta causata da Violi parlano di stupidaggine e di distrazione, non certo di errore arbitrale, perché quella di segnalare "a voce" o con un cenno al difensore che può attaccare la palla, autorizzandolo a intervenire, è una cosa che fanno in molti.

Ma il problema non è l'errore o il ritardo in senso assoluto, che ci possono anche stare, ma la condizione di affidabilità e di solidità che ti deve dare il titolare della nazionale. Quante volte abbiamo visto Murray, Webb e tutti gli altri commettere errore del genere anche nel proprio club?

Tornando all'articolo, Bradley, più ancora di COS, ha la dote di infondere ottimismo. O almeno, quello è l'effetto che fa su di me. Quando dice che "sono sul mercato" e che cercano di prendere giocatori che Munster e Leinster non hanno ancora visto, razionalmente lo vedo un po' difficile, ma mi dà fiducia
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da JosephK. » 9 apr 2018, 13:41

Beh la meta presa dall'erroraccio di Violi è veramente abbastanza clamorosa.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...

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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da Luqa-bis » 9 apr 2018, 13:45

@ jpr williams

Non è detto che non ci ripensi, ha solo 10 anni.

ma

1. contano le sue aspirazioni (il rugby gli piace, ma anche il calcio e purtroppo condivide la tua passione pallonara)
2. conta il senso di appartenenza (è la squadra del paese )
3. conta la logistica (il buon rugby è ad almeno 45')
4. contano mamme, nonni, zii, cugini, maestre, psicologi

...

N >> 1 Conta il babbo.

Che poi lui sia piccino, energico (si porta l'amichetta sulle spalle), attaccabrighe, fetentiello, e molto dotato nelle acrobazie ed arrampicate, va bene per il calcio, l'arrampicata, la ginnastica, il rugby ...

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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da zappatalpa » 9 apr 2018, 14:29

jentu ha scritto:Talvolta anche su onrugby c'è un buon articolo.
Questa sotto è una bella intervista a Bradley sullo stato del rugby italiano che calza a pennello con questa discussione:
https://www.onrugby.it/2018/04/09/leins ... za-stampa/
dubito però che le irlndesi siano mai state nella situazione delle italiane in Heineken :-)
Se le Zebre agguantano una vittoria con gli Ospreys e l'ultima von Tv, la stagione anche in termini di risultati può considerarsi più che positiva, viste le premesse
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da jentu » 9 apr 2018, 14:31

@JosephK.
@Garryowen
ma cosa pensate che avrebbero potuto dire altrimenti?
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da zappatalpa » 9 apr 2018, 14:38

Luqa-bis ha scritto: ma dichiarare ostilità al calcio quando in realtà quelli con il "fisico da rugby" spesso stanno in altre discipline mi fa sorridere.
quale sarebbe il fisico da rugby per un under12? un fustino da 30litri su due gambe? haha
peccato che nella bella Toscana il virus ovale non riesca proprio a penetrare come dovrebbe. Anche il buon Renzi twitta per ciclisti, motori e al massimo va a vedere i united colors of viola, ma un pensierino a noi mai.
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da jpr williams » 9 apr 2018, 16:47

Luqa-bis ha scritto:@ jpr williams
Non è detto che non ci ripensi, ha solo 10 anni.
ma

1. contano le sue aspirazioni (il rugby gli piace, ma anche il calcio e purtroppo condivide la tua passione pallonara)
Poveretto, avrà vita grama da quelle parti. :roll: .
Comunque io giocavo sia a calcio che a rugby, praticamente nello stesso ruolo (9 a rugby e 10 a calcio). La cosa strana è che c'era un rapporto inversamente proporzionale fra le mie abilità e le mie preferenze: il calcio mi piaceva ed ero piuttosto bravino, il rugby mi faceva impazzire e... :x
Luqa-bis ha scritto:Che poi lui sia piccino, energico (si porta l'amichetta sulle spalle), attaccabrighe, fetentiello, e molto dotato nelle acrobazie ed arrampicate, va bene per il calcio, l'arrampicata, la ginnastica, il rugby ...
Se sono vere le cose sottolineato potrebbe essere davvero un grande scrumhalf :-]
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Re: dopo il 6N 2018: stato dell'arte dell'Italia

Messaggio da Luqa-bis » 9 apr 2018, 17:01

@ Zappatalpa

Quando era sindaco il buon Renzi giubilò un assessore donna per la figuraccia di Italia-Sudafgrica finita ad Udine.
Quando lui si è trasferito a Roma e in consiglio ci è finito un sostenitore dei Medicei..
hanno trovato l'accordo per un trittico della nazionale.

In quanto alla diffusione.
Si potrebbe far meglio, almeno lontano dal grande fiume e dal mare dal nome indeciso, ma si migliora nei numeri e nelle presenze nei campionati.

Festina lente lo scrivevano anche quelli del Trebbio, meno citati di quelli di Cafaggiòlo.

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