Faccio una rapida premessa: poiché oggi il benemerito rugbiciannel permette di vedersi tutte le partite anche in differita e anche le luci alte, soprassiedo alla cronaca puntuale del match per concentrarmi di più su un’analisi tecnica di quanto visto in campo.
Per la partita di ieri me la cavo abbastanza in fretta: una partita dominata in lungo e in largo, in basso e in alto dal mio Calvisano che ha avuto il possesso (e spesso di qualità) per un buon 75% a occhio del tempo e ha giocato per un buon 80% del tempo nella metà campo avversa, spesso nei 22 se non nei 15…
Calvisano ha fatto vedere il suo gioco, fatto di difesa aggressiva e capacità di produrre frequenti turnover, anche a costo di spendere qualche fallo in più (ieri pochi rispetto allo standard
) ed attacchi rapidi, con passaggi veloci e accelerazioni stroncagambe che hanno letteralmente macinato una squadra avversaria apparsa a tratti letteralmente in balia di un competitor di un’altra categoria. In realtà questo si è tradotto in punti soprattutto nel secondo tempo quando il calo fisico dei reggiani e l’entrata in campo di un Novillo semplicemente iperuranio
hanno reso francamente improponibile il confronto.
Ma partiamo dal primo tempo che si apre con un piazzato ospite dell’ottimo Gennari, che centra i pali da poco oltre metà campo. Fine della partita del Reggio.
Poi è solo Calvisano in attacco e Reggio che, finchè ha fiato e lucidità, tiene in piedi la baracca con grande intelligenza e sacrificio: gli ospiti, molto meglio dei calvini, sfruttano al massimo il metro di giudizio del sig. Schipani che è estremamente concessivo nei confronti del gioco ostruzionistico e con un’altissima (davvero alta in tutti i sensi
) tolleranza nei confronti dei placcaggi alti. Sia chiaro che non sto dicendo affatto che il ref abbia voluto favorire Reggio; semplicemente i diavoli hanno saputo interpretare e sfruttare assai meglio dei calvini il metro di giudizio insolito (ma equanime) applicato dal fischietto beneventano
. Fatto è che Calvisano replica subito con marcatura pesante e qui viene fuori subito un problema/maledizione. Com’è possibile che ogni qual volta a Calvisano arriva un giocatore con fama da cecchino infallibile dalla piazzola questi si impippisca in modo irritante?
Successe anni fa col sudafricano Kruger, poi con Andrea Marcato, con Ben Seymour e Florin Vlaicu. Ora tocca a Mortali che arriva da Piacenza dove lo facevano piazzare anche dagli spogliatoi ed ha finito la stagione se non erro con l’86% e qui non imbrocca le trasformazioni più facili!
5-3 e subito Calvisano concede un anticipo del Santo Natale: calcio di liberazione cervellotico e sbirolo di Dal Zilio che si dimentica che la palla era “portata” nei 22 e touche reggiana dentro i medesimi; fasi confuse e difesa in cui al largo viene sbagliata una sovrapposizione regalando la meta
. Gennari non è Mortali e fa 5-10. Bon, Calvisano si rimette in marcia e butta sul tavolo altre tre mete: delle prime due Mortali, accidenti a lui, canna le trasformazioni e la terza viene inopinatamente annullata, ancora adesso non ho capito perché, francamente, anche se ipotizzo che a differenza mia Schipani abbia visto un doppio movimento. Fatto sta che fra meta annullata, errori di Mortali (15-10 anziché 21-10 fa tutta la sua porca differenza) e meta regalata un primo tempo dominato in lungo e in largo con 3 mete già fatte finisce sotto break
.
Probabilmente i ragazzi calvini dovevano essere incacchiati per questa cosa anche più di me, sta di fatto che rientrano in campo con le fiamme al c*** e le usano per incenerire letteralmente l’avversario
. Subito meta e Mortali si fa perdonare trasformando praticamente dal paese confinante (cosa che mi fa ancor più incacchiare con lui) prima di uscire e lasciare spazio…al rugby bailado. Entra Juan Novillo e arriva la musica di Mozart, fantasiosa, sognante e ammaliante. Reggio non ci capisce letteralmente una mazza e le mete fioccano una dietro l’altra, una più bella dell’altra, una vera gioia per gli occhi e per il cuore
. Che giocatore meraviglioso! Un’azione sola per descriverlo: azione veloce sulla metà campo, riceve palla correndo in diagonale, inversione, sombrero sulla testa di un annichilito avversario, palla ripresa al volo, finta di corpo e scarico velocissimo per centro che arriva da angolo inverso e meta meta meta
. Una specie di orgasmo! Meraviglioso Novillo, ma, purtroppo, fragile: a 10’ dalla fine esce zoppicando e tutti abbiamo paura all’idea di perderlo.
Tornerò in chiesa dopo anni per accendere una decina di ceri…
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)