SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

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ellis
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SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da ellis » 4 giu 2009, 14:07

La morte del Superten ossia il campionato di rugby italiano più alto, l'abbiamo celebrata tutti insieme, chiaramente, sabato scorso al Flaminio.

Svariate mete segnate, frutto più che altro di clamorose disattenzioni difensive (a parte una bella del Treviso, con due off-loads); 5 italiani in campo su
30 giocatori nelle formazioni iniziali; un Flaminio vuoto; gioco a tratti latitante e latitante è un eufemismo; distanze abissali dai livelli degli altri campionati; rugby rappresentato da due comuni piccolissimi ed un capoluogo di provincia che non arriva a 80mila abitanti.

Ma tutte queste cose le ha già dette meglio di me un bravo giornalista quale Duccio.

Il quale ha anche detto che se Aironi e Benetton vanno in CL sarà la rovina; io vorrei solo aggiungere una piccola considerazione, anzi un carico da 11.
La CL è l'ultima ancora di salvezza per l'Italia del Rugby, l'unica alternativa al proseguimento di una tendenza negativa già iniziata, l'unica alternativa, se sfrutata bene, ad un clamoroso percorso inverso nel panorama ovale mondiale.

Benetton vuole fare tutto da solo; già proprio loro, il gruppo che non ha mai avuto le palle per entrare nel calcio (e non mi si venga a dire che è una scelta etica perchè per chi non è rugbista storico il calcio è sempre la prima scelta) e che, 15-20 anni fa, decise di entrare con tutto il loro carico di soldi in sport come basket, volley e rugby; discipline nelle quali, entrando con alle spalle una famiglia tra le prime in assoluto in Italia per reddito, è più facile giganteggiare.

Non me ne vogliano i trevigiani: io ho 43 anni, li conosco da sempre; sono sempre stati una razza tosta e questo ha facilitato il compito al gruppo Benetton; nel rugby soprattutto Treviso era già uno dei capisaldi nel panorama italiano; io mi ricordo ancora lo scudetto Metalcrom (quello sì che fu uno scudetto di passione.....); investire per farne la squadra più forte, quasi incontrastata del campionato è stato semplice, si partiva da ottime basi; nel basket e nel volley invece l'opera "chiavi in mano" è stata più lampante, visto che il volley non era mai esistito (Benetton comprò il titolo addiritura da una società di Vittorio Veneto !!!) e la pallacanestro vivacchiava in Serie B con il marchio Liberti ed i vari Zin, Pressacco, Oeser; nel volley e nel basket il gruppo mise in atto investimenti nettamente superiori a quelli che giravano in quegli anni, quando le rivali erano piazze storiche quali Modena&Parma o Bologna-Pesaro-Caserta senza grandi budget, a parte le "negative" esperienze dei gruppi Ferruzzi e Mediolanum, che hanno fatto sfracelli e poi se ne sono andati lasciando macerie su macerie (a Milano stanno ancora cercando dove siano andati a finire rugby e pallavolo.....).

Naturalmente si parla di Benetton perchè è quella che primeggia nel rugby e anche in altri sport: Calvisano e Viadana sono veramente dei parvenue, il concetto di "lasevegasizzazione" del rugby è ancora più evidente.

Tornando a Treviso comunque, se guardiamo i titoli delle squadre giovanili, a parte il rugby, negli altri due sport sono stati davvero pochini e quasi tutti Under 20, cioè in un'età in cui si sono già stati perpetrati i "ratti delle sabine" ai vivai poveri.......

Insomma è stato facile comprare Toni Kukoc, Vinnie Del Negro, Bernardi, Cantagalli, Kirwan e Lynagh; nel calcio sarebbe stato più difficile.

Ma tant'è, chi si accontenta gode; e la famiglia si è accontentata di primeggiare (con disponibilità di capitali, non dimentichiamolo, pari a quelli dei Moratti e dei Della Valle) in sport dove, una volta andati via i Berlusconi e tramontati i Ferruzzi, le disponibilità economiche degli altri erano, nel 90% dei casi, molto inferiori.

Però fin qui nulla di strano: ogni mondo ha le proprie regole e perciò sono stati bravi i Benetton e i vari manager e allenatori a primeggiare così.

Adesso però si parla di CL, di interessi nazionali, di una scelta urgente da fare, per evitare che si torni indietro di 30 anni: anzi, si tornerebbe indietro di 30 anni solo per le cose negative (tipo il regresso della nazionale) mentre non si tornerebbe indietro per le cose belle di 30 anni fa (e nel rugby ce n'erano veramente tante, ma così tante che i molti neofiti che oggi affollano questo mondo non possono di certo capire....).

Dicevo: in CL ci dovrebbero andare due franchigie sotto l'egida della FIR; i soldi dovrebbero essere garantiti dagli sponsor: non si trovano? mi sembra strano....
Benetton non era interesato a fare lo sponsor se non volendo fare tutto da sè? Bene, se ne cercavano altri, un pool di sponsor; sarebbe stato un lavoro da manager della FIR; e poi la FIR avrebbe comunque dovuto investire un po' di soldi. Insomma: perchè non copiare il modello irlandese ?
Ad onor del vero, dobbiamo riconoscerlo, Treviso è una squadra che crede e più di altre fa giocare gli italiani nel giro delle nazionali; però è anche vero che la differenza "reale" in questi ultimi anni non l'ha fatta l'avere uno Sbaraglini dove gli altri hanno Ferreri o Ghiraldini nè l'avere Pavanello dove gli altri hanno Reato o Sole; la differenza l'hanno fatta Goosen, Brandan Williams e Kingi, tre stranieri che potrebbero tranquillamente giocare titolari nel S14 o in Inghilterra (magari senza fare i fenomeni come qui ma comunque titolari inamovibili) e che invece giocano in un campionato dove, a parte pochissime eccezioni, il livello è di qualche spanna inferiore al loro valore.
Allora, siccome è giusto che qualche straniero ci sia in ogni franchigia da CL, che siano manager e tecnici federali a decidere quali ed in quali ruoli servono alla causa, unica e principale.
Alla Benetton vogliono fare tutto loro ma in questo modo viene meno lo scopo per il quale tutti noi auspicavamo la CL: fare due squadre, gestite dalla Federazione, con alla guida manager capaci e pagati il giusto, di provata competenza manageriale, con staff&tecnici importanti e pagati; e cercando di far rientrare più italiani possibili dall'estero, mettendoci nel frattempo dentro tutti i giocatori che adesso militano in Italia e che sono nel giro della nazionale; senza dimenticare che, proprio per il fatto di essere Superclub e comunque una sorta di pre-nazionali, la questione di essere rappresentative di più città non è un fattore secondario !!!!
Dovrebbero rappresentare l'Italia non un gruppo di 20 persone (e 100 tifosi mi verrebbe da dire, vista la capacità di riempire gli stadi di Treviso, Calvisano e Viadana.....)

Invece pare proprio che andremo con due franchigie delle quali una ha chiesto l'aumento degli stranieri e l'altra va con le proprie manie di grandezza ed il suo manipolo, sempre più piccolo, di uomini e di seguito.

Un suicidio annunciato.

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Giandolmen
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da Giandolmen » 4 giu 2009, 14:33

ellis ha scritto:Dicevo: in CL ci dovrebbero andare due franchigie sotto l'egida della FIR; i soldi dovrebbero essere garantiti dagli sponsor: non si trovano? mi sembra strano....
Benetton non era interesato a fare lo sponsor se non volendo fare tutto da sè? Bene, se ne cercavano altri, un pool di sponsor; sarebbe stato un lavoro da manager della FIR; e poi la FIR avrebbe comunque dovuto investire un po' di soldi. Insomma: perchè non copiare il modello irlandese ?
Ad onor del vero, dobbiamo riconoscerlo, Treviso è una squadra che crede e più di altre fa giocare gli italiani nel giro delle nazionali; però è anche vero che la differenza "reale" in questi ultimi anni non l'ha fatta l'avere uno Sbaraglini dove gli altri hanno Ferreri o Ghiraldini nè l'avere Pavanello dove gli altri hanno Reato o Sole; la differenza l'hanno fatta Goosen, Brandan Williams e Kingi, tre stranieri che potrebbero tranquillamente giocare titolari nel S14 o in Inghilterra (magari senza fare i fenomeni come qui ma comunque titolari inamovibili) e che invece giocano in un campionato dove, a parte pochissime eccezioni, il livello è di qualche spanna inferiore al loro valore.
Allora, siccome è giusto che qualche straniero ci sia in ogni franchigia da CL, che siano manager e tecnici federali a decidere quali ed in quali ruoli servono alla causa, unica e principale.
Alla Benetton vogliono fare tutto loro ma in questo modo viene meno lo scopo per il quale tutti noi auspicavamo la CL: fare due squadre, gestite dalla Federazione, con alla guida manager capaci e pagati il giusto, di provata competenza manageriale, con staff&tecnici importanti e pagati; e cercando di far rientrare più italiani possibili dall'estero, mettendoci nel frattempo dentro tutti i giocatori che adesso militano in Italia e che sono nel giro della nazionale; senza dimenticare che, proprio per il fatto di essere Superclub e comunque una sorta di pre-nazionali, la questione di essere rappresentative di più città non è un fattore secondario !!!!
Dovrebbero rappresentare l'Italia non un gruppo di 20 persone (e 100 tifosi mi verrebbe da dire, vista la capacità di riempire gli stadi di Treviso, Calvisano e Viadana.....)
Ellis, a me invece fa paura l'ipotesi opposta: quella di una Federazione che gestisce tutto. L'ho già scritto mesi fa: preferisco una soluzione "di mercato", in cui la Federazione mette a disposizione un pezzettino di budget per due posti in CL. Si candida chi vuole con un progetto triennale, che deve garantire una copertura (e qui parlo di soldini) almeno pari al budget messo a disposizione delle federazione. Dopo tre anni la Federazione valuta i risultati e riparte con la gara.

Non metto in discussione le capacità manageriali della federazione (anche se qualche dubbio l'avrei... visto che per il sei nazioni ci hanno messo 5 anni a sistemare la prevendita dei biglietti, visti i risultati dell'organizzazione della finale di quest'anno... tanto per fare due esempi), ma preferisco una soluzione di tipo "rules not money" (anche se qui un po' di money la federazione dovrebbe mettercelo), in cui i risultati si cercano attraverso la regolamentazione più che con un intervento diretto (e qui mi riferisco a norme sul numero di italiani, sulla loro età... cose di questo genere).

Per il resto io credo che così non abbia molto senso andare avanti e che la CL possa rappresentare una opportunità, certo, dipende tutto da come ci si gioca le (poche) carte che si hanno in mano.

Giandolmen

bluffer
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da bluffer » 4 giu 2009, 15:02

ellis ha scritto:La morte del Superten ossia il campionato di rugby italiano più alto, l'abbiamo celebrata tutti insieme, chiaramente, sabato scorso al Flaminio.

Svariate mete segnate, frutto più che altro di clamorose disattenzioni difensive (a parte una bella del Treviso, con due off-loads); 5 italiani in campo su
30 giocatori nelle formazioni iniziali; un Flaminio vuoto; gioco a tratti latitante e latitante è un eufemismo; distanze abissali dai livelli degli altri campionati; rugby rappresentato da due comuni piccolissimi ed un capoluogo di provincia che non arriva a 80mila abitanti.

Ma tutte queste cose le ha già dette meglio di me un bravo giornalista quale Duccio.

Il quale ha anche detto che se Aironi e Benetton vanno in CL sarà la rovina; io vorrei solo aggiungere una piccola considerazione, anzi un carico da 11.
La CL è l'ultima ancora di salvezza per l'Italia del Rugby, l'unica alternativa al proseguimento di una tendenza negativa già iniziata, l'unica alternativa, se sfrutata bene, ad un clamoroso percorso inverso nel panorama ovale mondiale.

Benetton vuole fare tutto da solo; già proprio loro, il gruppo che non ha mai avuto le palle per entrare nel calcio (e non mi si venga a dire che è una scelta etica perchè per chi non è rugbista storico il calcio è sempre la prima scelta) e che, 15-20 anni fa, decise di entrare con tutto il loro carico di soldi in sport come basket, volley e rugby; discipline nelle quali, entrando con alle spalle una famiglia tra le prime in assoluto in Italia per reddito, è più facile giganteggiare.

Non me ne vogliano i trevigiani: io ho 43 anni, li conosco da sempre; sono sempre stati una razza tosta e questo ha facilitato il compito al gruppo Benetton; nel rugby soprattutto Treviso era già uno dei capisaldi nel panorama italiano; io mi ricordo ancora lo scudetto Metalcrom (quello sì che fu uno scudetto di passione.....); investire per farne la squadra più forte, quasi incontrastata del campionato è stato semplice, si partiva da ottime basi; nel basket e nel volley invece l'opera "chiavi in mano" è stata più lampante, visto che il volley non era mai esistito (Benetton comprò il titolo addiritura da una società di Vittorio Veneto !!!) e la pallacanestro vivacchiava in Serie B con il marchio Liberti ed i vari Zin, Pressacco, Oeser; nel volley e nel basket il gruppo mise in atto investimenti nettamente superiori a quelli che giravano in quegli anni, quando le rivali erano piazze storiche quali Modena&Parma o Bologna-Pesaro-Caserta senza grandi budget, a parte le "negative" esperienze dei gruppi Ferruzzi e Mediolanum, che hanno fatto sfracelli e poi se ne sono andati lasciando macerie su macerie (a Milano stanno ancora cercando dove siano andati a finire rugby e pallavolo.....).

Naturalmente si parla di Benetton perchè è quella che primeggia nel rugby e anche in altri sport: Calvisano e Viadana sono veramente dei parvenue, il concetto di "lasevegasizzazione" del rugby è ancora più evidente.

Tornando a Treviso comunque, se guardiamo i titoli delle squadre giovanili, a parte il rugby, negli altri due sport sono stati davvero pochini e quasi tutti Under 20, cioè in un'età in cui si sono già stati perpetrati i "ratti delle sabine" ai vivai poveri.......

Insomma è stato facile comprare Toni Kukoc, Vinnie Del Negro, Bernardi, Cantagalli, Kirwan e Lynagh; nel calcio sarebbe stato più difficile.

Ma tant'è, chi si accontenta gode; e la famiglia si è accontentata di primeggiare (con disponibilità di capitali, non dimentichiamolo, pari a quelli dei Moratti e dei Della Valle) in sport dove, una volta andati via i Berlusconi e tramontati i Ferruzzi, le disponibilità economiche degli altri erano, nel 90% dei casi, molto inferiori.

Però fin qui nulla di strano: ogni mondo ha le proprie regole e perciò sono stati bravi i Benetton e i vari manager e allenatori a primeggiare così.

Adesso però si parla di CL, di interessi nazionali, di una scelta urgente da fare, per evitare che si torni indietro di 30 anni: anzi, si tornerebbe indietro di 30 anni solo per le cose negative (tipo il regresso della nazionale) mentre non si tornerebbe indietro per le cose belle di 30 anni fa (e nel rugby ce n'erano veramente tante, ma così tante che i molti neofiti che oggi affollano questo mondo non possono di certo capire....).

Dicevo: in CL ci dovrebbero andare due franchigie sotto l'egida della FIR; i soldi dovrebbero essere garantiti dagli sponsor: non si trovano? mi sembra strano....
Benetton non era interesato a fare lo sponsor se non volendo fare tutto da sè? Bene, se ne cercavano altri, un pool di sponsor; sarebbe stato un lavoro da manager della FIR; e poi la FIR avrebbe comunque dovuto investire un po' di soldi. Insomma: perchè non copiare il modello irlandese ?
Ad onor del vero, dobbiamo riconoscerlo, Treviso è una squadra che crede e più di altre fa giocare gli italiani nel giro delle nazionali; però è anche vero che la differenza "reale" in questi ultimi anni non l'ha fatta l'avere uno Sbaraglini dove gli altri hanno Ferreri o Ghiraldini nè l'avere Pavanello dove gli altri hanno Reato o Sole; la differenza l'hanno fatta Goosen, Brandan Williams e Kingi, tre stranieri che potrebbero tranquillamente giocare titolari nel S14 o in Inghilterra (magari senza fare i fenomeni come qui ma comunque titolari inamovibili) e che invece giocano in un campionato dove, a parte pochissime eccezioni, il livello è di qualche spanna inferiore al loro valore.
Allora, siccome è giusto che qualche straniero ci sia in ogni franchigia da CL, che siano manager e tecnici federali a decidere quali ed in quali ruoli servono alla causa, unica e principale.
Alla Benetton vogliono fare tutto loro ma in questo modo viene meno lo scopo per il quale tutti noi auspicavamo la CL: fare due squadre, gestite dalla Federazione, con alla guida manager capaci e pagati il giusto, di provata competenza manageriale, con staff&tecnici importanti e pagati; e cercando di far rientrare più italiani possibili dall'estero, mettendoci nel frattempo dentro tutti i giocatori che adesso militano in Italia e che sono nel giro della nazionale; senza dimenticare che, proprio per il fatto di essere Superclub e comunque una sorta di pre-nazionali, la questione di essere rappresentative di più città non è un fattore secondario !!!!
Dovrebbero rappresentare l'Italia non un gruppo di 20 persone (e 100 tifosi mi verrebbe da dire, vista la capacità di riempire gli stadi di Treviso, Calvisano e Viadana.....)

Invece pare proprio che andremo con due franchigie delle quali una ha chiesto l'aumento degli stranieri e l'altra va con le proprie manie di grandezza ed il suo manipolo, sempre più piccolo, di uomini e di seguito.

Un suicidio annunciato.
Se tu consideri come la Federazione avrebbe voluto introdurre la rosa dei giocatori azzurri da valutare in ottica CL, credo che invece la salvezza derivi dal privato: meno politica a livello di Federazione e la ricerca di migliori garanzie qualitative.
Ne parlai con Zatta un anno fa, quando ancora la CL si intendeva ad invito per squadre/selezioni italiane. L'ammissione di zatta fu quella di voler far crescere la qualità del bacino giocatori, rendere più competitiva la squadra facendola giocare a livelli alti tutta la stagione e non solo in HC. Le selezioni a me fanno paura se vengono composte puramente per un business da spartire. Servono basi e garanzie dirigenziali. Invitare + amici per dividersi un tegli di pizza può essere pericoloso se gli ospiti sono affamati e il condimento (parco giocatori di qualità) è quel che è. si rischia che tutti si sentano inappagati e che il progetto scompaia in breve tempo.
Hanno senso le Selezioni brittannniche perché dato il bacino dei giocatori al quale attingere, la loro qualità, il numero di squadre iscirtte ai campionati e il tipo di politica di sviluppo che la Federazione ha voluto portare avanti, han fatto si che Galles ed Irlanda avessero già le loro Selezioni create in natura (Connacht a parte) e non solo a tavolino. L'Italia è assimilabile alla Scozia, bacino giocatori ristretto e disperso su tanti club.
Per come la vedo io, Treviso non ha ascoltato/aspettato i diktat della Federazione, facendo il bastian contrario con Dondi e seguendo /cercando la strada propria per un rugby internazionale, sia nei risultati sia nella qualità del "clan" biancoverde.
Treviso si sarebbe tolta dal super10 pur di fare la CL. Chi ha merito e coerenza per me è Benetton, non le selezioni dell'ultimora in cui ci si invita per spartire la torta degli incassi e dell'aumento dei cartellini dei propri giocatori. In Italia le squadre hanno basato parte dei propri investimenti solo sulla 1 squadra, farla giocare al max 6 partite in Europa, mandare quanti + giocatori a riscuotere cassa con la nazionale ed abbandonare la politica delle giovanili.
Rovigo e Treviso (meno) ne sono un esempio al contrario. Obiettivi e finanze diverse, certo, ma interesse verso il movimento e la sua crescita.
Padova è la lacuna ed il dolore nel vedere una squadra mal gestita (x mio avviso) a livello dirigenziale.
Parma è risorta, ma non dai suoi vivai. Calvisano e Viadana hanno una storia diversa (Calvisano era già una bella realtà quando il Paolino Vaccari aveva 18anni) ma glòi investimenti fatti sono stati sul breve termine. ed infatti Calvisano è rimasta alla porta davanti alla proposta delle Selezioni, come uno studente impreparato con un compito a sorpresa.
In sintesi...Benetton, in tutto questo, è stato coerente.
Dondi, e la politica degli struzzi, no.
Non c'è nulla che tu possa fare che non sia possibile fare. Non c'è nulla che tu possa cantare che non sia possibile cantare.
http://www.flickr.com/photos/zairovsky/

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giangi2
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 15:07

Invece di sparare a zero contro chi, in questi anni, ci ha messo del suo (leggi soldi e competenze) per arrivare ai vertici, sarebbe meglio chiedersi perchè realtà storiche, metropolitane e piene di tradizione non siano state capaci di fare altrettanto, pur con basi di partenza molto migliori. Prima di criticare i Benetton poi ci penserei bene, visto che hanno realizzato a Treviso un centro sportivo di prim'ordine, con strutture e tecnici qualificati, che (ritengo) ha dato molto anche alla città di Treviso; criticarli poi perchè "non hanno il coraggio di entrare nel mondo del calcio..."!!? Per me ci sarebbe da ringraziarli e basta, così come si dovrebbero ringraziare i 20 di Calvisano e i 20 di Viadana; ce ne fossero altri 10/12 in Italia di realtà come queste, forse la Celtic League non sarebbe mai stata invocata/proposta e il campionato italiano sarebbe molto ma molto più competitivo.

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da Rugby-Tv » 4 giu 2009, 15:48

giangi2 ha scritto:Invece di sparare a zero contro chi, in questi anni, ci ha messo del suo (leggi soldi e competenze) per arrivare ai vertici, sarebbe meglio chiedersi perchè realtà storiche, metropolitane e piene di tradizione non siano state capaci di fare altrettanto, pur con basi di partenza molto migliori. Prima di criticare i Benetton poi ci penserei bene, visto che hanno realizzato a Treviso un centro sportivo di prim'ordine, con strutture e tecnici qualificati, che (ritengo) ha dato molto anche alla città di Treviso; criticarli poi perchè "non hanno il coraggio di entrare nel mondo del calcio..."!!? Per me ci sarebbe da ringraziarli e basta, così come si dovrebbero ringraziare i 20 di Calvisano e i 20 di Viadana; ce ne fossero altri 10/12 in Italia di realtà come queste, forse la Celtic League non sarebbe mai stata invocata/proposta e il campionato italiano sarebbe molto ma molto più competitivo.
Ti ringrazio per quello che sei riuscito a scrivere. Io non ne sarei stato capace. Troppo forte il sangue alla testa che mi fanno venire certi discorsi da invidiosi!!!!!

ellis
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da ellis » 4 giu 2009, 16:04

giangi2 ha scritto:Invece di sparare a zero contro chi, in questi anni, ci ha messo del suo (leggi soldi e competenze) per arrivare ai vertici, sarebbe meglio chiedersi perchè realtà storiche, metropolitane e piene di tradizione non siano state capaci di fare altrettanto, pur con basi di partenza molto migliori. Prima di criticare i Benetton poi ci penserei bene, visto che hanno realizzato a Treviso un centro sportivo di prim'ordine, con strutture e tecnici qualificati, che (ritengo) ha dato molto anche alla città di Treviso; criticarli poi perchè "non hanno il coraggio di entrare nel mondo del calcio..."!!? Per me ci sarebbe da ringraziarli e basta, così come si dovrebbero ringraziare i 20 di Calvisano e i 20 di Viadana; ce ne fossero altri 10/12 in Italia di realtà come queste, forse la Celtic League non sarebbe mai stata invocata/proposta e il campionato italiano sarebbe molto ma molto più competitivo.
Metterci soldi i propri non è da condannare.

Ma nel caso del progetto CL non si tratta solo di metterci i soldi propri; è sbagliato paragonare le società operanti nel contesto attuale, dove ci si basa su una struttura propria e si giocano i campionati a seconda del merito sportivo, a quelle che dovrebbero gestire le due franchigie, per una cosa nata a "tavolino", a seguito di scelta della FIR, per una causa comune, che dovrebbe far crescere tutto il movimento; è come sommare le mele con le pere.

Prendendo ad esempio l'Irlanda, i Dogi Veneti sarebbero rapportabili, come rappresentatività, al Munster mentre la Benetton o il Petrarca sarebbero come le relative Old Crescent o Shannon.

In altri campi, per cose del genere, esistono le gare di appalto, dove nella cosiddetta "offerta tecnica" la commissione valuta tutti i parametri più importanti, espressi comunque a priori nel bando di concorso; uno dei parametri più importanti, secondo me ma credo anche secondo tanti altri, avrebbe dovuto essere la pluri-rappresentatività a livello di città e la creazioni di new-co al posto delle cosietà già esistenti.

Perciò se Benetton voleva mettere i soldi per la CL stando insieme a Padova, Venezia e Rovigo bene, altrimenti avrebbe continuato a metterli per quel che sarebbe rimasto del campionato italiano.

Oppure lasciare.

Semplice, no?

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 16:14

Interessante e condivisibile quanto detto da bluffer; aggiungerei però una cosa non secondaria: le realtà che erano contrarie alla CL (Viadana, Parma, Calvisano) hanno dovuto "per forza" adeguarsi ai diktat della FIR, perchè hanno ritenuto che la strada per il rugby di alto livello fosse quella (una volta che la FIR ha deciso di "saltare il fossato") e le loro ambizioni sarebbero stroncate in caso di mancata selezione della loro franchigia tra quelle destinate alla CL. Penso che questo sia realismo e buona volontà, dal momento che la strada che ritenevano migliore (riorganizzazione e valorizzazione del campionato nazionale) è stata cancellata dalla decisione di entrare in CL e ache chi non voleva si è dovuto adeguare. Chi non è entrato in nessuna franchigia è perchè (opinione mia) non è ha avuto la possibilità o ha ritenuto che la dimensione del nuovo campionato italiano fosse più consona alle proprie potenzialità.

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da Rugby-Tv » 4 giu 2009, 16:21

ellis ha scritto:
giangi2 ha scritto:Invece di sparare a zero contro chi, in questi anni, ci ha messo del suo (leggi soldi e competenze) per arrivare ai vertici, sarebbe meglio chiedersi perchè realtà storiche, metropolitane e piene di tradizione non siano state capaci di fare altrettanto, pur con basi di partenza molto migliori. Prima di criticare i Benetton poi ci penserei bene, visto che hanno realizzato a Treviso un centro sportivo di prim'ordine, con strutture e tecnici qualificati, che (ritengo) ha dato molto anche alla città di Treviso; criticarli poi perchè "non hanno il coraggio di entrare nel mondo del calcio..."!!? Per me ci sarebbe da ringraziarli e basta, così come si dovrebbero ringraziare i 20 di Calvisano e i 20 di Viadana; ce ne fossero altri 10/12 in Italia di realtà come queste, forse la Celtic League non sarebbe mai stata invocata/proposta e il campionato italiano sarebbe molto ma molto più competitivo.
Metterci soldi i propri non è da condannare.

Ma nel caso del progetto CL non si tratta solo di metterci i soldi propri; è sbagliato paragonare le società operanti nel contesto attuale, dove ci si basa su una struttura propria e si giocano i campionati a seconda del merito sportivo, a quelle che dovrebbero gestire le due franchigie, per una cosa nata a "tavolino", a seguito di scelta della FIR, per una causa comune, che dovrebbe far crescere tutto il movimento; è come sommare le mele con le pere.

Prendendo ad esempio l'Irlanda, i Dogi Veneti sarebbero rapportabili, come rappresentatività, al Munster mentre la Benetton o il Petrarca sarebbero come le relative Old Crescent o Shannon.

In altri campi, per cose del genere, esistono le gare di appalto, dove nella cosiddetta "offerta tecnica" la commissione valuta tutti i parametri più importanti, espressi comunque a priori nel bando di concorso; uno dei parametri più importanti, secondo me ma credo anche secondo tanti altri, avrebbe dovuto essere la pluri-rappresentatività a livello di città e la creazioni di new-co al posto delle cosietà già esistenti.

Perciò se Benetton voleva mettere i soldi per la CL stando insieme a Padova, Venezia e Rovigo bene, altrimenti avrebbe continuato a metterli per quel che sarebbe rimasto del campionato italiano.

Oppure lasciare.

Semplice, no?
Quindi per te, Benetton dovrebbe mettere i soldi e dare il comando alla fir.
Questo è quello che punta la fir, ma a questo punto la fir può fare le sue due belle selezioni con i propri soldini.
Ancora più semplice no?

Solo che dopo le responsabilità dei risultati sarebbero tutti a carico loro. Adesso almeno hanno lo sfogo sul colpevolizzare il S10 e i club perchè fanno giocare troppi stranieri. Senza considerare che le regole le fanno loro per i propri comodi, ma non accettano che le usano anche i club.

Comunque nel tuo primo messaggio è lampande che critichi Benetton per quello che ha fatto e non ha fatto (calcio :shock: ). Io invece la vedo in modo diametralmente opposto. Elogio uno sponsor che mette soldi strutture passione in uno sport per trent'anni!!!!!
E dire che ha messo soldi su sport minori per vincere facile è la ca-zz-ata più grande che ho sentito in questo forum. O Forse non ti è passato per l'anticamera del cervello che abbiano puntato negli sport dove sono più appasionati.
Tanto per tua informazione è Luciano che ama il rugby...

giangi2
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 16:23

Guarda ellis, il "bando di concorso" la FIR lo ha fatto, le proposte sono state presentate, adesso attendiamo la decisione. Una cosa fondamentale però bisogna dirla: il parametro economico è quello fondamentale dal punto di vista del board della CL e da questo punto di vista probabilmente Treviso è quella messa meglio. Se ci saranno altre proposte migliori (secondo i canoni imposti dalla FIR) saranno scelte al posto di Treviso, altrimenti sarà la Benetton ad andare in CL. Ci saranno (immagino) furibonde contestazioni qualsiasi sia la scelta che verrà presa, però mi sento di condividere se la scelta sarà economica, più che geografica o "turistica" perchè la cosa fondamentale è che le franchigie si reggano in piedi dal punto di vista economico. Che poi la FIR abbia fatto molta confusione (o nebbia) per avere più margini di manovra, o abbia fissato criteri che non tutelano lo "sviluppo" del rugby in Italia, non sono in grado di dirlo (ad occhio la prima mi sembra SI, la seconda NO), ma anche qui siamo nel campo delle opinioni più che dell'oggettivo.

ellis
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da ellis » 4 giu 2009, 16:25

giangi2 ha scritto:Interessante e condivisibile quanto detto da bluffer; aggiungerei però una cosa non secondaria: le realtà che erano contrarie alla CL (Viadana, Parma, Calvisano) hanno dovuto "per forza" adeguarsi ai diktat della FIR, perchè hanno ritenuto che la strada per il rugby di alto livello fosse quella (una volta che la FIR ha deciso di "saltare il fossato") e le loro ambizioni sarebbero stroncate in caso di mancata selezione della loro franchigia tra quelle destinate alla CL. Penso che questo sia realismo e buona volontà, dal momento che la strada che ritenevano migliore (riorganizzazione e valorizzazione del campionato nazionale) è stata cancellata dalla decisione di entrare in CL e ache chi non voleva si è dovuto adeguare. Chi non è entrato in nessuna franchigia è perchè (opinione mia) non è ha avuto la possibilità o ha ritenuto che la dimensione del nuovo campionato italiano fosse più consona alle proprie potenzialità.
Su questo sono d'accordo anch'io Giangi.

In tutto e per tutto: l'hai espresso molto bene.

Rimane un unico argomento sul quale continuate a non rispondermi: il concetto di pluri-rappresentatività, di geografie agglomerate, di somma di bacini di utenza.

Insomma, se i Dogi si fossero portati dietro quasi tutto dalla Benetton (che ne so, magari il 60% del parco giocatori, sponsor principale, manager, allenatore, specialmente della mischia che è il numero uno....) a me sarebbe andato benissimo.

Ma gestito dalla FIR e pluri-rappresentativo.

Perchè è così che hanno fato Irlanda e Galles, perchè è così che dovrebbe funzionare.

Spiegatemi una cosa: il Benetton fa la Heineken da anni ed anni senza aver mai conseguito il benchè minimo risultato; per quale arcano motivo dovrebbe esseer competitivo in CL??? Le avversarie sono le stesse ed i budget idem.

Evidentemente pensa di raccogliere i frutti del nuovo contesto che TUTTA l'Italia rugbistica meterebbe loro a disposizione.

giangi2
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 16:26

Tanto per tornare più IT, sprecare un'occasione non credo che dipenderà da chi saranno le franchigie scelte. Mi fanno ridere quelli che fanno il conto degli italiani che hanno (adesso) in rosa le varie squadre/franchigie; dovete capire che una volta scelte le franchigie, i migliori giocatori confluiranno li e le squadre rispetteranno le regole richieste (e quelle della FIR sono più restrittive di quelle della CL). Piuttosto il futuro del rugby in Italia dipenderà da cosa rimarrà OLTRE alle franchigie, questo mi sembra il vero nodo ancora da sciogliere.

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 16:33

x ellis: credo che tu non consideri una questione. Una volta scelte le due franchigie, anche se una fosse la Benetton da sola, queste sarebbero due mini-nazionali, perchè i giocatori italiani avrebbero come obiettivo l'approdo a queste franchigie o alle squadre estere, perchè questo sarebbe il vero professionismo. L'agglomerato geografico, la rappresentatività, ecc. (secondo me) in questo momento passano in secondo piano, perchè sono già in crisi adesso nel S10 le cosiddette "piazze storiche" (Rovigo, Roma, Padova) da un punto di vista economico. Io penso che una volta definite le franchigie queste si creeranno un loro "bacino di utenza" che andrà oltre a quello storico delle loro compnenti,perchè attirerà (almeno questo è quello che si augurano i sostenitori della celtic) un pubblico che adesso non segue i club ma solo la nazionale o, al massimo, le coppe.

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da ellis » 4 giu 2009, 16:46

giangi2 ha scritto:x ellis: credo che tu non consideri una questione. Una volta scelte le due franchigie, anche se una fosse la Benetton da sola, queste sarebbero due mini-nazionali, perchè i giocatori italiani avrebbero come obiettivo l'approdo a queste franchigie o alle squadre estere, perchè questo sarebbe il vero professionismo. L'agglomerato geografico, la rappresentatività, ecc. (secondo me) in questo momento passano in secondo piano, perchè sono già in crisi adesso nel S10 le cosiddette "piazze storiche" (Rovigo, Roma, Padova) da un punto di vista economico. Io penso che una volta definite le franchigie queste si creeranno un loro "bacino di utenza" che andrà oltre a quello storico delle loro compnenti,perchè attirerà (almeno questo è quello che si augurano i sostenitori della celtic) un pubblico che adesso non segue i club ma solo la nazionale o, al massimo, le coppe.
Scusa fammi capire una cosa....

Per quale motivo dovrebbero confluire i migliori giocatori e crearsi un bacino di utenza attorno al nome di un'unica famiglia, di una città con meno di 80mila abitanti anzichè (come è in Irlanda e COME DOVREBBE ESSERE OVUNQUE) ad una provincia ???

Rugby Tv ironizza: Benetton dovrebbe mettere i soldi per far comandare la FIR?

Io contro-ironizzo: Le altre dovrebbero mettere i giocatori per far fare bella mostra di sè solo ad un nome ????

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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da frankye88 » 4 giu 2009, 16:48

Io,invece,ho molta fiducia in Treviso,e non darei così per scontata la scelta degli Aironi da parte della Fir.Unificandosi,i Duchi,hanno oscurato moltissimo la candidatura di Viadana.Perchè la federazione dovrebbe scegliere una franchigia che rappresenta un territorio più ristretto e che chiede deroghe per i non eleggibili?Perchè non dovrebbero invece scegliere i Duchi,che rappresentano anche il territorio degli Aironi,ma molto più esteso,e sono formati principalmente da due realtà,Parma e Calvisano,che hanno rispettivamente il coraggio di schierare tantissimi giovani e un ottimo vivaio,e molti giocatori da cedere alla nazionale?In più,per giusta regola,questa franchigia dovrebbe avere il doppio del budget di una singola franchigia,essendo nata dalla fusione di 2 entità...ma questo è tutto da verificare.
Tornando a Treviso,beh,c'è tanto,troppo scetticismo.Ma perchè dovrebbe essere la rovina del rugby italiano?
La Benetton,così come la stragrande maggioranza dei club italiani,si adatta alla regole di lega.Perchè la Benetton non dovrebbe rispettare le regole che la federazione e la lega celtica gli imporranno?Il marchio Benetton è prestigioso,in Italia e in Europa.Per di più vincono e stravincono da tanto tempo,possiedono un vivaio prolifico,ma soprattutto,tanti,tanti,ma tanti di quei soldi...
Chiudo analizzando il problema della scelta geografica riguardo alle 2 franchigie.Io che sono siciliano e vivo in Sicilia,sono fermamente convinto che tocchi quasi "di diritto" al nord Italia avere 2 franchigie in Celtic.Treviso e Duchi coprirebbero il territorio più prolifico d'Italia.Certo,una franchigia romana allargata al centro-sud è un ghiotta occasione per la diffusione e crescita del rugby al centro-sud,ma per me tocca prima al nord fare il "botto".Poi magari fra qualche anno si potrebbe tentare di inserire anche un altra franchigia,che chissà,con l'ingresso della quinta gallese,potrebbe ritagliarsi il suo spazio.
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Re: SE SPRECHIAMO UN'OCCASIONE COME LA CELTIC E' DAVVERO FINITA

Messaggio da giangi2 » 4 giu 2009, 16:57

Credo che sarebbe una evoluzione naturale: i giocatori vanno dove c'è un livello di gioco più alto e stipendi migliori. Se non ci andassero i giocatori "di adesso", ci andrebbero i giovani delle accademie che volessero costruirsi un futuro da sportivi professionisti. Ritengo poi che anche i club di adesso farebbero fatica a trattenere giocatori con la concorrenza delle franchigie e con i contributi FIR per la formazione che dovrebbero servire a mantenere un minimo di strutture professionali nel futuro campionato di elite. Purtroppo la connotazione geografica o "per provincia" come abbiamo in Irlanda o Galles, da noi è un'utopia, perchè la nostra è una realtà basata sui club e le loro rivalità (si parla di derby lombardo quando giocano Viadana e Calvisano... tanto per fare un po' di grancassa). Si sapeva fin dall'inizio, le "aggregazioni" in franchigie sono più o meno fittizie, nella speranza di trovare un posto al sole, la speranza di crescita è quella di intercettare un pubblico "nuovo", meno legato ai club di adesso, ma che segue ad esempio la nazionale. Tanto per intenderci, in una qualsiasi giornata di S10, quanto pubblico c'è negli stadi? 10.000 persone? Togliamo le due franchigie che vanno in CL, rimangono circa 6/7.000 spettatori; chi spinge per la CL spera che questi 6/7.000 vengano compensati da almeno 8/10.000 che adesso il S10 non se lo filano. In questo caso la CL all'italiana sarebbe già un successone.

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