6 Nazioni 2024 - esperienza allo stadio olimpico
Inviato: 3 feb 2024, 21:59
Ciao,
per chi volesse perdere 5 minuti della propria vita, volevo condividere la mia esperienza allo stadio olimpico per la partita di oggi e magari qualcun altro che c’è stato potrebbe dire la sua.
Prima che iniziasse la partita la prima sensazione che ho avuto è stata quella di un enorme fastidio per il volume altissimo dello speaker e della musica.
Magari sono io che ormai sono vecchio oppure che non sono mai stato negli stadi esteri dove magari è normale fare così, ma io sinceramente non capisco la necessità di spararti a tutto volume le minchiate del prepartita.
Poi sono iniziati gli inni. E qui io vorrei fare una petizione per eliminare i cantanti durante gli inni. Ora non è che voglio arrivare alle vette irraggiungibili di Flower Of Scotland dove addirittura per metà inno non c’è nemmeno l’accompagnamento musicale e ti viene la pelle d’oca a sentire tutto lo stadio cantare all’unisono, ma almeno durante l’inno italiano vorrei sentire la voce dello stadio. Quello dovrebbe essere il primo scontro tra il pubblico almeno per capire le proporzioni tra le due tifoserie. Anche se oggi molto probabilmente avremmo perso anche quello. Perché dico questo? Io stavo in tribuna tevere e la prima cosa che è notato è che ero circondato da inglesi. Ma anche a colpo d’occhio, le magliette bianche erano veramente tante.
Poi cerco qualche italiano vicino a me e ne noto qualcuno.
Il primo durante l’inno inglese se ne esce dicendo tutto orgoglioso: “ahhh si questa canzone la conosco”, e si è messo a cantare a squarciagola l’inno inglese. Sono rimasto un’po' perplesso…
La seconda era una ragazza con tanto di maglietta italiana che sembrava indemoniata e non riusciva a non fischiare durante i calci verso i pali degli inglesi.
Poi naturalmente durante la partita non manca mai quello che spiega le regole all’immancabile persona che sta vedendo la partita senza conoscere niente di rugby. Io mi chiedo se questa cosa finirà prima o poi. Ma penso che io morirò prima.
Poi è arrivata forse la sensazione più forte, quella di fortissimo imbarazzo per lo speaker durante la partita.
Vedete per chi non era lo stadio, lo speaker oltre ad avere il volume ad un livello da concerto rock che ti martellava i timpani, strillava come un dannato. Il poveretto ce la messa tutta per incoraggiare il pubblico tanto che a fine partita non aveva più la voce.
Ora perché dico imbarazzante?
Nei momenti in cui l’Italia andava in difficoltà e il pubblico non rispondeva ecco che solerte lo speaker entrava in azione e cercava di scaldare l’ambiente. Il tutto ha raggiunto livelli imbarazzanti altissimi quando dopo che tutto lo stadio ha cantato Swing Low, Sweet Chariot, lo speaker è partito tipo bambino offeso cercando di far partire l’inno Fratelli d’Italia(che alla prima richiesta non è partito) e poi continuando a rompere le scatole con il coro I-TA-LIA. Alcuni inglesi vicino a me lo hanno sbeffeggiato facendo battute del tipo: ”ma cosa è sta roba? È come quando sei a scuola?”.
Al 99% penso che sia una direttiva della FIR(sembra che ci sia lo stesso modus operanti con le partite a Parma delle Zebre).
Io penso che tutta questa organizzazione nasca dopo l’ultima partita che abbiamo giocato in Georgia. Non so se qualcuno se lo ricorda ma c’era lo speaker che rompeva i maroni ogni 5 minuti, un’po' come lo speaker all’olimpico, e che scandiva qualche cosa in modo compulsivo(solo ora immagino che scandisse tipo il nome della propria nazione). Magari qualcuno in FIR avrà pensato: “ecco come hanno fatto i Georgiani a batterci, mica perché hanno giocato meglio a rugby, ma perché lo stadio era un inferno guidato dallo speaker in questo modo”.
Sia per il rugby in generale, sia come saper stare allo stadio e supportare la propria squadra, per me è un fatto di cultura, che noi non abbiamo. Noi abbiamo bisogno, come in altri ambiti, di qualcuno che ci deve guidare, tipo capo ultrà nel calcio.
Chiudo guardando ai lati positivi: questa volta non è stata fatta la solita ola durante la partita quando l’Italia solitamente si fa massacrare in campo dalla squadra avversaria e sugli spalti tutti contenti si festeggia il massacro. Forse questa volta non c’era da festeggiare il massacro e quindi non è partita l’ola.
per chi volesse perdere 5 minuti della propria vita, volevo condividere la mia esperienza allo stadio olimpico per la partita di oggi e magari qualcun altro che c’è stato potrebbe dire la sua.
Prima che iniziasse la partita la prima sensazione che ho avuto è stata quella di un enorme fastidio per il volume altissimo dello speaker e della musica.
Magari sono io che ormai sono vecchio oppure che non sono mai stato negli stadi esteri dove magari è normale fare così, ma io sinceramente non capisco la necessità di spararti a tutto volume le minchiate del prepartita.
Poi sono iniziati gli inni. E qui io vorrei fare una petizione per eliminare i cantanti durante gli inni. Ora non è che voglio arrivare alle vette irraggiungibili di Flower Of Scotland dove addirittura per metà inno non c’è nemmeno l’accompagnamento musicale e ti viene la pelle d’oca a sentire tutto lo stadio cantare all’unisono, ma almeno durante l’inno italiano vorrei sentire la voce dello stadio. Quello dovrebbe essere il primo scontro tra il pubblico almeno per capire le proporzioni tra le due tifoserie. Anche se oggi molto probabilmente avremmo perso anche quello. Perché dico questo? Io stavo in tribuna tevere e la prima cosa che è notato è che ero circondato da inglesi. Ma anche a colpo d’occhio, le magliette bianche erano veramente tante.
Poi cerco qualche italiano vicino a me e ne noto qualcuno.
Il primo durante l’inno inglese se ne esce dicendo tutto orgoglioso: “ahhh si questa canzone la conosco”, e si è messo a cantare a squarciagola l’inno inglese. Sono rimasto un’po' perplesso…
La seconda era una ragazza con tanto di maglietta italiana che sembrava indemoniata e non riusciva a non fischiare durante i calci verso i pali degli inglesi.
Poi naturalmente durante la partita non manca mai quello che spiega le regole all’immancabile persona che sta vedendo la partita senza conoscere niente di rugby. Io mi chiedo se questa cosa finirà prima o poi. Ma penso che io morirò prima.
Poi è arrivata forse la sensazione più forte, quella di fortissimo imbarazzo per lo speaker durante la partita.
Vedete per chi non era lo stadio, lo speaker oltre ad avere il volume ad un livello da concerto rock che ti martellava i timpani, strillava come un dannato. Il poveretto ce la messa tutta per incoraggiare il pubblico tanto che a fine partita non aveva più la voce.
Ora perché dico imbarazzante?
Nei momenti in cui l’Italia andava in difficoltà e il pubblico non rispondeva ecco che solerte lo speaker entrava in azione e cercava di scaldare l’ambiente. Il tutto ha raggiunto livelli imbarazzanti altissimi quando dopo che tutto lo stadio ha cantato Swing Low, Sweet Chariot, lo speaker è partito tipo bambino offeso cercando di far partire l’inno Fratelli d’Italia(che alla prima richiesta non è partito) e poi continuando a rompere le scatole con il coro I-TA-LIA. Alcuni inglesi vicino a me lo hanno sbeffeggiato facendo battute del tipo: ”ma cosa è sta roba? È come quando sei a scuola?”.
Al 99% penso che sia una direttiva della FIR(sembra che ci sia lo stesso modus operanti con le partite a Parma delle Zebre).
Io penso che tutta questa organizzazione nasca dopo l’ultima partita che abbiamo giocato in Georgia. Non so se qualcuno se lo ricorda ma c’era lo speaker che rompeva i maroni ogni 5 minuti, un’po' come lo speaker all’olimpico, e che scandiva qualche cosa in modo compulsivo(solo ora immagino che scandisse tipo il nome della propria nazione). Magari qualcuno in FIR avrà pensato: “ecco come hanno fatto i Georgiani a batterci, mica perché hanno giocato meglio a rugby, ma perché lo stadio era un inferno guidato dallo speaker in questo modo”.
Sia per il rugby in generale, sia come saper stare allo stadio e supportare la propria squadra, per me è un fatto di cultura, che noi non abbiamo. Noi abbiamo bisogno, come in altri ambiti, di qualcuno che ci deve guidare, tipo capo ultrà nel calcio.
Chiudo guardando ai lati positivi: questa volta non è stata fatta la solita ola durante la partita quando l’Italia solitamente si fa massacrare in campo dalla squadra avversaria e sugli spalti tutti contenti si festeggia il massacro. Forse questa volta non c’era da festeggiare il massacro e quindi non è partita l’ola.